‘Azul’(=Ciao), caro amico, stai bene? Sei pronto per iniziare il primo capitolo di grammatica cabila/berbera con me? Vedo grande motivazione nei tuoi occhi e sento che andrai molto lontano.

Per il tuo primo corso di grammatica cabila, ho scelto « il nome ». È un corso piuttosto facile e semplice da capire, questo ti permetterà di imparare molte cose che ti aiuteranno a comprendere il resto dei capitoli.

Allora ci riscaldiamo un po’ e passiamo all’azione…

Nella lingua cabila, abbiamo :

 

  • Due generi (il maschile e il femminile)

 

– i nomi maschili cominciano in generale per ‘a’ ‘i’o ‘u

 

Esempio

Amcic (= un gatto)

Izem (= un leone)

Uccen (=uno sciacallo)

 

– i nomi femminili cominciano in generale per ‘t’ ; basta aggiungere ‘t’ all’inizio e alla fine di un nome maschile per avere il nome femminile, facile eh ?

Esempio

Tamcict (=una gatta)

Tizemt (=una leonessa)

Tuccent (=la femmina dello sciacallo)

 

Altri esempi

Maschile Femminile
amellal (= bianco) tamellalt (= bianca)
amγar (= un vecchio) tamγart (=una vecchia)
ilemzi (= un adolescente) tilemzit (= una adolescente)
isli (= un fidanzato) tislit (= una fidanzata)
ayaziḍ(= un gallo) tayazi(= una gallina)
aḥelluf (= un maiale) taḥelluft (= una scrofa)

 

Come avete potuto capire, le regole suggerite qui sopra mostrano alcune eccezioni, ma se terrete a mente che la maggior parte dei nomi che cominciano per le vocali ‘a’, ‘i’ o ‘u’ sono maschili e che quando si aggiunge una ‘t’ all’inizio e alla fine del nome maschile si ottiene il femminile, sarà già tanto, poi il resto verrà da solo con un po’ di pratica.

 

– Due numeri :

 

Taqbaylit (la lingua cabila e berbera) possiede in generale un singolare e un plurale.

Non è per scoraggiarvi ma dovete sapere che non c’è una vera e propria regola stabilita per formare il plurale, tuttavia per aiutarvi e guidarvi un po’ bisogna ricordarsi che nella lingua cabila o berbera abbiamo tre tipi di plurale.

 

  1. Il plurale esterno :

Comincio da questo tipo di plurale perché è il più semplice da ottenere a partire da un singolare.

Basta, infatti, modificare la vocale iniziale del singolare :

– « a » diventa « i« 

– « ta » diventa « ti« 

 

Poi, alla fine del nome singolare, gli si aggiunge :

 

Per i nomi maschili Per i nomi femminili
Si aggiunge :

an
en
awen
iwen

Si aggiunge :

in
atin
awin
iwin

 

Fin qui tutto bene ? Spero di non aver perso nessuno per strada ! Dai ! Un po’ di coraggio, è quasi finita, vi do solo alcuni esempi per capire il funzionamento di questa regola, poi vediamo gli altri due tipi di plurale.

 

Esempio per i nomi maschili:

Nome maschile singolare Nome maschile plurale
argaz (= uomo) irgazen (= gli uomini)
aγref (= popolo) iγerfan (= i popoli)
imeṭṭi (= pianto) imeṭṭawen (= i pianti)
amẓyan (=giovane) imẓyanen (=i giovani)
agerfiw (= corvo) igerfiwen (=i corvi)

 

Esempio per i nomi femminili:

Nome femminile singolare Nome femminile plurale
taqcict (=ragazza) tiqcicin (= le ragazze)
tagerfa (=corvo femmina) tigerfiwin (=corvi femmine)
tissegnit (= puntura) tissegnatin (=le punture)
tizemt (= leonessa) tizemawin (= le leonesse)

 

State bene amici e amiche ? Siete pronti per proseguire la nostra lezioncina o volete un piccola pausa? Io non ho il tempo per fare una pausa, sono pagato sul rendimento, perciò quelli che mi amano mi seguano, quanto agli altri…vi lascio prendere una piccola pausa giusto il tempo di recuperare e di respirare un po’ (per esempio, potete cercare il plurale di questi nomi : afus (=mano), aslem (=pesce), tameγṛa (=festa).

 

Per gli altri ci riscaldiamo e passiamo all’azione, 3…2…1 e ripartiamo !

Il secondo tipo di plurale cabilo o berbero è « il plurale interno »

 

2- Il plurale interno :

Il plurale interno si chiama anche « plurale per alternanza » ; questo plurale consiste infatti ad alternare le vocali del singolare. La vocale ‘a’ si alterna alle vocali ‘i’ o ‘u’ nell’ultima sillaba

 

Esempio :

– afrux (= uccello) diventa ifrax (= uccelli)

– azru (= pietra) diventa izra (= pietre)

– aγyul (= asino) diventa iγyal (=asini)

 

Esiste anche ciò che chiamiamo il plurale ad alternanza doppia :

 

– ameddakkul (= amico) ==> imeddukkal (= amici)

– acaqur (= ascia) ==> icuqar (= asce)

– aneggaru (= ultimo) ==> ineggura (= ultimi)

 

Niente panico ! Se non avete capito tutto, non c’è nulla di grave, le cose verranno col tempo e un po’ di pratica, inoltre troverete il plurale di numerose parole gettando un sguardo (che recupererete dopo, lol!) nel nostro dizionario, nel peggiore dei casi potete sempre utilizzare il nostro forum per porre le vostre domande. Vi resta un po’ di forza per affrontare l’ultimo tipo di plurale cabilo ? Siate coraggiosi, è quasi finita, dopo questo, lo prometto, vi lascio tranquilli.

 

3- Il plurale misto :

Quest’ultimo tipo di plurale è un po’ particolare poiché è un misto dei due primi tipi di plurale (interno e esterno). Questo plurale è caratterizzato da un suffisso e da un’alternanza vocalica e/o consonantica

“Voca…cosa ? Hei, vacci piano…signor intellettuale !”

Non vi preoccupate, vi darò degli esempi per capire tutto, bisogna solo sapere che l’alternanza della vocale iniziale è sempre –a, –i ==> i

 

Esempio :

aẓar (radice) ==> iẓuran (le radici)

aḍar (piede) ==> iḍaṛen (i piedi), avete notato il raddoppiamento di consonanti ; è tipico in questa forma di plurale.

iγil (braccio) ==> iγallen (le braccia), stessa cosa per questo, raddoppiamento della consonante »l« .

 

Fin qui avevamo visto solo plurali che si formano à partire da un singolare ; sapete che certi plurali non si formano affatto su un singolare! Sì, sì ve lo giuro ! Hei, non andate via, restate con me, ho una buona notizia, sapete quale ? Di questo genere di plurale non ne esistono a tonnellate, eccone alcuni :

 

-aqcic (ragazzo) ==> arrac (i ragazzi), non si può dire « iqcicen » 🙂 questo non si dice in cabilo.

– tameṭṭut (donna) ==> tilawin (le donne), nemmeno qui si può dire « timeṭṭutin » seguendo le regole dei tre tipi di plurale.

– taqcict (ragazza) ==> tullas (le ragazze), e stranamente in questo esempio si può benissimo utilizzare una delle regole che vi ho insegnato nel corso sui plurali, infatti, taqcict (ragazza) si può dire al plurale « tiqcicin » (le ragazze).

 

Don’t panic, amici e amiche ! Con un po’ di pratica e se vi sforzare di imparare i vocaboli che io metto a vostra disposizione su questo sito, parlerete il cabilo come dei professionisti (cioé, quasi) in ogni caso potrete reggere una conversazione con un Cabilo senza problemi. Credete di essere arrivati alla fine di questo corso ? Beh, sì e no…Ma non ci avevi detto là in alto che è l’ultima cosa da vedere ed è finita? Sì, è vero ma ho mentito, lol ! Mi perdonerete, spero ?!

 

Se riassumo velocemente questo capitolo, abbiamo visto che esiste in lingua cabila e berbera, due generi (il maschile e il femminile), due numeri (il singolare e il plurale), sappiamo ormai che esistono tre tipi di plurale (interno, esterno e misto). Ci resta da vedere un’ultima cosa, un po’ da mal di testa, impossibile da capire…non iniziate à mettere via le vostre cose ! Scherzo.

 

Allora, quest’ultima cosa è lo stato, ma che viene a fare lo stato qui ?! Infatti non è quello che pensate, in cabilo ci sono due stati :1- uno stato libero e 2- uno stato d’annessione. Una buona notizia : studieremo solo lo stato d’annessione, sapete perché ? Semplicemente perché lo stato libero lo abbiamo già studiato ed è quello che avete imparato là in alto.

 

Lo Stato d’annessione :

 

Lo stato d’annessione si riferisce alle modificazioni che può subire la sillaba iniziale di un nome in contatto con altri nomi. Lo so che alcuni di voi non hanno capito nulla

 

Tenete a mente questo per differenziare lo stato libero dallo stato d’annessione e poter passare dall’uno verso l’altro.

 

Sillaba iniziale
Allo stato libero Allo stato d’annessione
. a

. ta

. i

. ti

. u

. t, tu

. u – we – wa

. t – te

. yi – i – ye

. ti, te

. wu

. tu

 

Alcuni esempi :

 

Lo stato libero Lo stato d’annessione
argaz (uomo) wergaz (uomo)
tislit (la sposa) teslit (la sposa)
taqcict (ragazza) teqcict (ragazza)
izem (leone) yizem (leone)
axxam (casa) wexxam (casa)
. axxam (casa)

. taqcict (ragazza)

Nella proposizione :

. yekcem deg wexxam (egli é entrato in casa)

un nome in possesso di complemento determinativo :

. yiwet teqcict (una « sola » ragazza)

 

Ricordatevi che di alcuni nomi non si nota la differenza tra stato libero e d’annessione, in particolare i prestiti dalla lingua araba o francese e ugualmente i nomi di parentela.

 

Lo stato d’annessione al plurale :

 

Non posso chiudere questo capitolo senza parlarvi di questo, non vi preoccupate, sarò breve.

 

– Dovete sapere che al plurale lo stato d’annessione dei nomi maschili in ‘i’ diventa al plurale ‘yi’, ‘ye’, o non cambia affatto e resta ‘i

– Al plurale, lo stato d’annessione dei nomi femminili in ‘ti’ resta sia ‘ti’ o diventa ‘te’.

 

Ecco é finita, bravi a voi d’aver seguito questo capitolo fino alla fine, non esitate a rileggerlo più volte se necessario, é importante che teniate bene a mente questo capitolo.